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Event strategy e spirito di adattamento. Le storie di 5 aziende in Italia

Event strategy e spirito di adattamento. Le storie di 5 aziende in Italia

In un periodo di incertezze e bruschi cambiamenti, le aziende hanno saputo fare propria un’incredibile capacità di adattamento all’interno della loro event strategy.

Il 2020 è stata una palestra incredibile per gli eventi virtuali, ma ancor di più lo è stata per le aziende. In un periodo di incertezze e bruschi cambiamenti, le aziende hanno modificato in corsa ogni loro priorità. Anche noi di Kampaay abbiamo più volte corretto il tiro e, organizzando eventi, abbiamo ritenuto importante raccogliere diverse testimonianze e insight di aziende italiane in Events, What’s Next?, un white paper che racconta la nuova vita degli eventi.

Dal white paper all’approfondimento: in questo articolo ci concentreremo su cinque storie di aziende che hanno saputo fare propria un’incredibile capacità di adattamento all’interno della loro event strategy. E che stanno guardando sempre più al futuro.

Gympass. La sperimentazione che si fa creativa

A dicembre 2019 eravamo felicissimi perché avevamo organizzato tutti gli eventi dell’anno seguente. Poi è arrivata la rivoluzione di marzo 2020: in una settimana è cambiato tutto ” - ci racconta Natasha Mirghaffari, Field Marketing Coordinator di Gympass.

Gympass, multinazionale con una proposta di abbonamento aperto a varie strutture di palestre, ha deciso di portare all’interno della sua offerta prodotti virtuali con corsi online live e con un grande focus al benessere mentale per abituare le persone alla nuova condizione domestica. Tutti gli eventi, B2C e B2B, sono diventati digitali con webinar e panel molto snelli e con una durata leggera per coinvolgere i partecipanti e per tenere sempre alta la soglia di attenzione.

Siamo ancora in fase di sperimentazione, non c’è un piano perfetto. Di sicuro cerchiamo sempre di trovare attività nuove, curiose, particolari e creative che siano sì digitali ma che facciano staccare e stare bene, proprio come il Digital Tasting organizzato con Kampaay”.

KPMG. Scegliere cosa non mettere in stand-by

All’interno di un colosso come KMPG abbiamo contattato Chiara Colombo e Giulia Capizzuto – che si occupano di eventi di formazione ed e-learning. “Con l’impatto della pandemia abbiamo scelto di portare online i principali eventi di formazione e networking (come ad esempio l’incontro con i nuovi assunti) e lasciato in pausa, o semplicemente posticipato, altre occasioni di incontro tra colleghi considerate meno prioritarie”.

Come in ogni event strategy molto è dipeso dall’obiettivo dell’evento: il primo format digitalizzato è stata la formazione obbligatoria, a cui è seguita una riprogettazione in digitale di tutti gli altri momenti di formazione tecnica o soft skills. Anche se la formazione non può essere considerata a tutti gli effetti un evento, durante l’ultimo anno ha costituito per molti un’occasione di ritrovo.

“Per noi è stato importante fare qualcosa di alternativo: i nostri interlocutori sono professionisti che passano la loro giornata lavorativa al PC e, dopo ore e ore seduti davanti ad uno schermo hanno bisogno di essere stimolati e ingaggiati. Da questo bisogno è nata la collaborazione con Kampaay, che ci ha dato occasione di realizzare in digitale dei momenti di networking molto piacevoli anche a distanza”.

Quantyca. Quando la parola d’ordine è “convertire”

“Abbiamo avuto la prontezza di convertire tutto online e di investire nella produzione dei contenuti: dai 5-6 eventi esterni in presenza all’anno siamo esplosi, raddoppiando il numero”. Per tutto il 2020 e la prima metà del 2021 Quantyca - società di riferimento per il Data Management in Italia - ha organizzato in formato virtuale eventi aziendali di team building ed eventi esterni di Employer branding o webinar a tema tech.

“Ciò che è cambiato è stato il nostro approccio al digitale attraverso un lavoro certosino sull'engagement dei partecipanti e sulla conversione - tutto questo con un'attenta pianificazione”.

Spotify. Una regia per una user experience di qualità

Prima della pandemia avevamo un evento con speaker interni, colleghi di vari dipartimenti, clienti e agenzie - tutto questo ogni quarter. Dopo marzo 2020 abbiamo cercato di mantenere il programma”. A parlare è Alberto Mazzieri, Director of Sales di Spotify Italia, che ci racconta come si sono trasformati i vari format di eventi di Spotify.
Con la pandemia abbiamo adattato gli eventi al nuovo contesto trasformandoli in appuntamenti digitali. Sin da subito è stata chiara l’intenzione di estendere l’invito a più persone per massimizzare i vantaggi di reach e engagement dell’audience”.

Alberto ci racconta come ha deciso di focalizzarsi sulla qualità della piattaforma per creare qualcosa di unico, definendo uno standard qualitativo netto che potesse distinguersi rispetto agli altri eventi. “Abbiamo scelto di investire in piattaforme con feature avanzate di regia, coordinamento, personalizzazione layout e possibilità di interazione live col pubblico, tutto questo per offrire una user experience premium”.

Con grandi vantaggi: la strategia è rimasta immutata, gli eventi si sono moltiplicati, la generazione lead ha avuto numeri impressionanti e il tasso di permanenza nell’evento digitale è stato molto alto.

TEDxUNICATT. Speaker in presenza, pubblico da remoto

Questa è la storia di un evento che ha avuto mille vite. Un evento che inizialmente era in forma fisica e programmato il 4 marzo 2020 e poi...beh, ce lo raccontano Matteo Bonadies e Matteo Scalabrini, nel ruolo di Lead Organizers di TEDxUNICATT, associazione non-profit dell'università Cattolica.

L’abbiamo rimandato più volte perché in prima battuta la licenza TED non contemplava eventi online. Poi le cose sono cambiate, il team è cresciuto e da ottobre abbiamo ragionato con un altro mindset. A gennaio abbiamo capito che il percorso in presenza era da abbandonare e allora ci siamo chiesti cosa volevamo davvero per il nostro evento”.

I ragazzi di TEDxUNICATT avevano le idee ben chiare: “non volevamo un evento simile a una call Zoom o una call registrata a mo’ di compilation su YouTube”. La soluzione è stata un evento ibrido con gli speaker e la regia in formato fisico e il pubblico a casa. Il risultato? Un successo emozionante e coinvolgente - con tanto di delivery di gadget a ogni partecipante grazie al supporto di Kampaay.

Noi di Kampaay abbiamo voluto raccontare ogni fase della rivoluzione degli eventi aziendali nell’ultimo anno in un white paper di approfondimento con testimonianze, dati e grafici di varie aziende.

Abbiamo riscontrato che le aziende hanno dimostrato un fortissimo bisogno di eventi per tutto il 2020 e si sono dimostrate in grado di trovare soluzioni in linea con le loro finalità e i loro obiettivi nell’ultimo anno e mezzo.

Il marketing esperienziale degli eventi si conferma quindi al primo posto della strategia aziendale: i dati che abbiamo raccolto con le storie delle aziende italiane e studiato attraverso insight e ricerche internazionali indicano come questo settore sia un asset fondamentale per la crescita e per l’adattamento di ogni azienda.


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